La #museumweek del Museo Archeologico Nazionale di Firenze

La settimana scorsa, dal 24 al 30 marzo 2014, si è svolto su twitter un evento senza precedenti per quanto riguarda il mondo dei musei e dei social network: la #museumweek. Una settimana intera durante la quale i musei iscritti e coinvolti hanno parlato di sé al pubblico di twitter, hanno coinvolto i propri followers in conversazioni e relazioni con lo scopo di avvicinare il pubblico ai musei, e di convincere che i musei non sono entità chiuse e mute, ma al contrario sono luoghi di incontro, di scambio, di socialità. Proprio il ruolo “sociale” del museo è emerso con forza durante questa settimana, di cui vi vogliamo raccontare brevemente lo svolgimento, perché vale la pena riflettere su come e quanto stia cambiando da un lato il modo del pubblico di rapportarsi ai musei e all’esperienza di visita, dall’altro su come e quanto debbano cambiare i musei nel loro modo di aprirsi al pubblico. L’utilizzo dei social network, che ancora in troppi vedono con diffidenza, non comprendendone appieno le potenzialità, è il canale migliore per i musei per costruire un vero rapporto con il potenziale visitatore, per far sì che l’esperienza di visita, quando si verificherà, non sia solo una visita ma una vera esperienza.

Il logo di #museumweek, sostenuta in italia dal MIBACT

Come si è svolta la #museumweek? Ogni giornata era dedicata ad un tema specifico: #dayinthelife, il racconto della giornata al museo, dal punto di vista degli addetti ai lavori, un modo per guardare nel backstage del museo; #museumMastermind, un gioco a quiz proposto ai followers sulle collezioni, le opere d’arte o i reperti esposti; #museumMemories, attraverso cui i followers potevano raccontare i loro ricordi legati ad un museo (e nel nostro caso in molti hanno ricordato la prima volta che hanno visto le mummie del Museo Egizio; a tal proposito è stato bello lo scambio di tweet col Museo Egizio di Torino @museoegizio in merito all’origine delle rispettive collezioni); #askthecurator, la possibilità per i followers di fare domande al museo (e nel nostro caso molto interesse ha suscitato la recente esposizione del Vaso François fuori dalla vetrina); #museumselfie, un autoritratto davanti all’opera d’arte preferita del museo; #getcreative, un modo per chiedere al pubblico come immagina il museo.

Uno dei tweet che ha riscosso maggiore successo tra i followers: il prelievo del vaso François
Uno dei tweet che ha riscosso maggiore successo tra i followers: il prelievo del vaso François

L’Italia dei musei presenti su twitter ha partecipato in massa e con entusiasmo. L’evento era sostenuto anche dal MIBACT ed è stato un’occasione per i musei per fare rete, per dialogare, per condividere contenuti e idee, per lanciare proposte in un clima leggero ma non troppo, in linea con lo spirito di questo social media. Per quanto riguarda l’esperienza dell’account del Museo Archeologico Nazionale di Firenze (@MAF_Firenze) il contatto più forte, e che si spera sarà foriero di altre future collaborazioni, è stato quello stretto con l’account del Museo dell’Accademia Etrusca di Cortona, @MAEC_Cortona, che ospita la mostra “Seduzione Etrusca” con la collaborazione proprio del nostro museo e il supporto della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana.

La Chimera è stata protagonista di molti, moltissimi tweet durante la #museumweek
La Chimera è stata protagonista di molti, moltissimi tweet durante la #museumweek: questa splendida foto è di un nostro follower.

L’esperienza è stata senza dubbio positiva: innanzitutto il @MAF_Firenze ha accresciuto la rete dei suoi followers di più di 250 unità durante la settimana, che vanno a sommarsi ai primi 1000 followers raggiunti solo due giorni prima dell’avvio della #museumweek. Nel corso della settimana abbiamo approfondito il rapporto con i nostri followers più attivi, alcuni dei quali hanno già visitato il museo ma proprio per questo vogliono continuare ad approfondirne la conoscenza, volendo creare un rapporto, un legame che vada oltre il semplice collegamento visitatore-museo. Lo scopo di questa settimana era dimostrare che si può utilizzare uno strumento come twitter per la comunicazione culturale, una comunicazione che non è solo informazione sulle proprie attività, ma è dialogo, discussione anche, apertura verso il proprio pubblico.

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