Tesori dalle terre d’Etruria: una nuova mostra al MAF… e una sorpresa!

Tesori dalle terre d’Etruria. La collezione dei conti Passerini, Patrizi di Firenze e Cortona” è il titolo della nuova mostra che accoglie i visitatori nel Salone del Nicchio al MAF; già programmata per la tarda primavera e rimandata a causa dell’emergenza sanitaria, dal 29 ottobre è finalmente visitabile per chiunque entri nel museo.

Per la prima volta sarà esposta al pubblico, interamente riunita nei suoi nuclei principali, la collezione archeologica che fu del conte Napoleone passerini (1862-1951) e della sua famiglia, in gran parte conservata nei magazzini del Museo Archeologico di Firenze, ora completata da 82 pezzi prevalentemente etruschi e greci, consegnati da una generosa donatrice nel 2016 al Comando Carabinieri Tutela del Patrimonio Culturale di Firenze.

Napoleone Passerini (fonte)

Il conte di nobile di stirpe cortonese, figlio del facoltoso Pietro Passerini da Cortona, oltre ad essere agronomo di chiara fama, fondatore e proprietario dell’Istituto Agrario di Scandicci, e aver selezionato la razza Chianina nelle sue fattorie in Val di Chiana, fu appassionato collezionista e fin dall’adolescenza radunò la straordinaria raccolta,  in parte ereditata dal padre, promuovendo scavi e acquistando capolavori. I primi reperti provengono da una trentina di tombe etrusche con splendidi corredi, rinvenute nei suoi vasti possedimenti di Bettolle e di Sinalunga, e da una grande necropoli di 60 tombe della collina di Foiano della Chiana. Già nel 1877 la sua collezione annoverava almeno 400 vasi, senza contare ossi, avori, ferri, paste vitree, una ingente quantità di oggetti domestici e funerari in bronzo, suppellettili di ogni genere, vasi da dispensa e da commercio, orci da miele e vasi per derrate solide e liquide, molti dei quali con iscrizioni che contribuiscono in modo sostanziale ad accrescere le conoscenze sul lessico della lingua etrusca. Inoltre, il valore della collezione è straordinario perché proviene da un preciso e ben definito contesto territoriale e culturale, quello della Val di Chiana, da sempre cerniera fra i territori di Chiusi, Siena e Arezzo, del quale documenta aspetti di vita e cultura tra  VII e I secolo a.C., in particolare quelli espressione dell’aristocrazia di Chiusi.

La mostra, curata da Mario Iozzo, direttore del Museo Archeologico Nazionale di Firenze e da Maria Rosaria Luberto, archeologa della Scuola Archeologica Italiana di Atene, con il coordinamento generale di Stefano Casciu, direttore regionale dei Musei della Toscana, espone ben 293 reperti, fra i quali spiccano vasi ateniesi di grande qualità, alcuni con iconografie rarissime, e uno dei più antichi e più importanti vasi etruschi dell’intera produzione a figure rosse, un grande vaso per mescolare l’acqua e il vino utilizzato nei simposi dell’aristocrazia etrusca dell’Ager Clusinus, il territorio dell’antica Chiusi. A questo si affiancano 18 ricordi e cimeli di Napoleone Passerini, tra cui persino la sua pipa personale, gentilmente concessi in prestito dai pronipoti. FOTO VASO

Grandi pannelli iconografici presentano i capolavori che tra la fine dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento lasciarono la collezione e raggiunsero il Metropolitan Museum of Art di New York, l’allora Walters Art Gallery di Baltimora, il Museum of Fine Arts di Boston, il Bible Lands Museum di Gerusalemme, la collezione Silver di Los Angeles, inclusi alcuni pregevoli vasi che molto probabilmente transitarono dalla collezione Passerini prima di finire all’estero, fornendo così un quadro completo dell’insieme degli oggetti raccolti dal Passerini. Il catalogo scientifico, edito da Sillabe, è a cura di Mario Iozzo e Maria Rosaria Luberto. Giovedì 29 ottobre per l’inaugurazione la mostra sarà straordinariamente aperta al pubblico gratuitamente dalle 14  alle 22 (ingressi contingentati, a piccoli gruppi; max 80 persone per ora).

Alcune schermate della nuova app

Ad accogliere il pubblico ci sarà anche una sorpresa: la nuova app del Museo Archeologico Nazionale di Firenze (si chiama MAF), già scaricabile gratuitamente dai più diffusi store online! Il nuovo strumento, sviluppato da Maggioli SPA nell’ambito di “Valore Museo”, il programma finanziato dalla Fondazione CR Firenze per la crescita delle competenze professionali e manageriali dei musei e dei giovani laureati al fine di favorire il rafforzamento del sistema museale locale e lo sviluppo di nuove capacità imprenditoriali. L’applicazione facilita e arricchisce la visita di un museo articolato e complesso come il Museo Archeologico Nazionale di Firenze proponendo due percorsi integrati dedicati ai Capolavori e alla Storia dell’edificio. Un viaggio digitale che si sviluppa in parallelo attraversando e raccontando la storia delle sale dello storico Palazzo della Crocetta, già dimora medicea e approfondisce gli straordinari dettagli dei suoi capolavori unici al mondo.

Autunno al MAF: programma eventi

Con l’arrivo dell’autunno tornano i consueti appuntamenti al MAF: le Giornate Europee del Patrimonio, la Notte dei Musei, le aperture in orario serale.

Domenica 27 settembre si celebrano le GEP, con apertura straordinaria dalle 9,00 alle 13,00  a tema Reinterpretare il Passato (biglietto 8 euro: tutte le info qui). Sono in programma le seguenti visite guidate gratuite:

Visite guidate al giardino, con le ricostruzioni dei monumenti etruschi e la rivisitazione “etrusca” della struttura del giardino stesso (Michele Recanatini).

Segni e parole del passato sui monumenti del Museo:

Iscrizioni greche e latine “parlanti “ (Mario Iozzo)

Iscrizioni etrusche “parlanti” (Claudia Noferi)

Tavoletta scrittoria in avorio, Marsiliana d’Albegna, Circolo degli Avori, decenni centrali del VII secolo a.C.

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Nel mese di ottobre, il giovedì, grazie a cinque aperture aperture serali in continuità con quella pomeridiana, il museo accoglierà i visitatori fino alle 22 e sarà possibile prendere parte a brevi visite guidate gratuite dedicate a reperti e sezioni più o meno noti (il costo del biglietto di ingresso invece sarà sempre lo stesso, di 8 euro: tutte le info qui)

Di seguito il calendario:

1 ottobre

Storie di miti, amori e meraviglie: la collezione dei bronzetti greco-romani (M. Iozzo)

I grandi bronzi antichi e i loro restauri (G. Basilissi)

Il cinerario di Montescudaio: banchetto e cerimonie aristocratiche in Etruria (C. Noferi)

Gli arazzi medicei del Monetiere: storia, tecnica, restauro (L. Nucci)

8 ottobre

Una nuova importante acquisizione etrusca: La Testa Lorenzini (M. Iozzo)

Stoffe copte dagli scavi di Antinoe  (L. Nucci)

Grandi sculture etrusche in terracotta (C. Noferi)

Aspetti e problemi del restauro di opere d’arte antica (G. Basilissi)

Il canone della scultura egizia rappresentato nel Museo Archeologico (B. Torrini)

15 ottobre

Storie di miti, meraviglie e tragedie: i racconti del Vaso François (M. Iozzo)

Gli arazzi medicei del Monetiere: storia, tecnica, restauro (L. Nucci)

Forme e colori nelle grandi terrecotte etrusche (G. Basilissi)

Segni e parole del passato sui monumenti del Museo: Iscrizioni etrusche “parlanti” (C. Noferi)

Come riconoscere un falso o un’alterazione di un monumento egizio (B. Torrini)

22ottobre

Segni e parole dal mondo antico: iscrizioni “parlanti” nelle raffigurazioni mitologiche e di vita quotidiana dell’antica Grecia (M. Iozzo)

Grandi sculture etrusche in terracotta (C. Noferi)

Le oreficerie etrusche: tecniche e forme (G. Basilissi)

Stoffe copte dagli scavi di Antinoe (L. Nucci)

Segni geroglifici rari o “scomparsi” testimoniati nel Museo (B. Torrini)

29 ottobre

Breve guida alla nuova mostra “Tesori dalle terre d’Etruria: la collezione dei conti Passerini, Patrizi di Firenze e Cortona” (M. Iozzo)

Principi e principesse d’Etruria (C. Noferi)

I grandi bronzi antichi del Museo e i loro restauri (G. Basilissi)

Gli arazzi medicei del Monetiere: storia, tecnica, restauro (L. Nucci)

Ricomporre i “puzzles” archeologici: la tomba di Bakenrenef  (B. Torrini)

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Infine, sabato 14 Novembre sarà la Notte dei Museidalle ore 19,30 alle 22,30.

Il tema della serata sarà “Le conquiste del restauro“, con visite guidate su Idolino, Minerva, Testa Medici Riccardi, Arazzi medicei del Monetiere.

I gruppi di visitatori interassati a prendere parte ad una visita sono composti al massimo da quattro persone; non è necessaria la prenotazione e le visite si possono ripetere per più cicli durante la stessa serata.

Vi aspettiamo!

E i Kidpass days? Diventano digitali!

Per i giorni 9 e 10 maggio era previsto che il MAF aderisse ai Kidpass Days con iniziative dedicate ai bambini e alle famiglie. Anche se purtroppo non sarà possibile organizzarli come evento all’interno del museo, l’appuntamento resta con una serie di iniziative digitali promosse da tutti i musei aderenti.

Sabato 9 maggio, alle 9 in punto, vi aspettiamo tutti per la messa online di due video con il racconto illustrato di due delle più affascinanti storie della mitologia greca, ispirate naturalmente ai capolavori contenuti nel museo.

Tutti conoscono la Chimera di Arezzo, presente persino sul logo del MAF: ma sapete qual è la sua storia? E chi sono Pegaso e Bellerofonte? E perché gli uomini non devono mai sentirsi superiori agli dei? Basterà un click per essere catapultati nell’antica Grecia…

 

Chimere più e meno famose del MAF: la grande scultura da Arezzo, un bronzetto dalla stipe votiva rinvenuta proprio vicino alla grande chimera, un intaglio con Bellerofonte e Pegaso che affrontano il mostro

E la storia della mela d’oro? Tante illustrazioni sui vasi del museo (primo tra tutti il vaso François) raccontano le vicende di Paride principe troiano, gli alterchi tra gli dei litigiosi in cima all’Olimpo e la decennale guerra di Troia. Questa buffa versione sarà il nostro omaggio per i visitatori più piccini, che in questo momento non possono venire fisicamente a trovarci.

Anfora e piatto a vernice nera con le tre dee che si contendono la mela, Ermes e Paride da???? data

Il 9 maggio munitevi quindi di un computer, tablet o smartphone; mettetevi comodi seduti in poltrona, abbracciate un cuscino o il vostro gatto e ascoltate: il MAF racconta per voi!

Vi aspettiamo sulla pagina MAFtv, e sulla nostra pagina Facebook.

Appuntamenti del nuovo anno al MAF

Con l’inizio del nuovo anno, continuano gli appuntamenti con il ciclo di conferenze del giovedì che ci accompagneranno fino a giugno.

Inizieremo giovedì 16 gennaio, brindando al nuovo anno con la conferenza del prof. Luigi Donati, che ci parlerà del simposio nel mondo greco e in quello etrusco, mostrandoci come i due popoli interpretavano questa importante cerimonia.

INVITO DONATI corretto

Proseguiremo poi con altri sei interessanti argomenti

conferenze

Vi ricordiamo che l’accesso alle conferenze è gratuito e non occorre prenotazione.

Continuano anche le domeniche gratuite al museo. Ogni prima domenica del mese sarà possibile visitare il MAF con biglietto gratuito. In queste occasioni non è possibile prenotare il biglietto di ingresso. Non dimenticate che l’orario di apertura domenicale è dalle 8.30 alle 14.00.

Invito al publico

Affrettatevi, infine, a visitare la mostra “Mummie. Viaggio verso l’immortalità”, attualmente in esposizione nel salone del Nicchio. Avete ancora poche settimane, la mostra chiuderà domenica 2 febbraio. 

La mostra è aperta negli stessi orari del museo ed è compresa nel prezzo del biglietto di ingresso.

Ci metteremo subito al lavoro per la prossima mostra “Tesori dalle Terre d’Etruria” che sarà inaugurata nei prossimi mesi. Verrà esposta una collezione storica, con variegati reperti, tra cui splendide oreficerie e bronzi, oltre a numerosi e importanti vasi figurati greci e in bucchero. Continuate  a seguirci per saperne di più!

 

L’indispensabile Efesto: storia del dio che cadde dall’Olimpo

Non è potente come Zeus né prestante come Ares, né risplende come Apollo. Eppure, senza di lui, Zeus non potrebbe scagliare i suoi fulmini e il sole non compirebbe ogni giorno il suo percorso nel cielo sul suo carro alato; e gli dei gli sono così grati, che la sua sposa è nientemeno che Afrodite.

Efesto nella versione Disney (fonte)

Efesto è figlio di Zeus ed Era (o, secondo Esiodo, della sola Era, che lo avrebbe concepito da sola per vendicarsi dei molti tradimenti del marito); è il dio artigiano, creatore delle case e delle armi degli dei, di automi e marchingegni fantastici a cui dà vita nella sua fucina, immaginata nell’isola di Lemno o nelle profondità dell’Etna. Nonostante questo, Efesto è confinato ai margini del dorato mondo celeste: è continuamente oggetto dell’ilarità divina perché è storpio (nelle società primitive era artigiano chi era inabile alla caccia e alla guerra!), ed è l’unico dio che subisce l’onta di una rovinosa caduta dall’Olimpo, durata addirittura un giorno e una notte. Egli secondo Omero sarebbe stato scaraventato giù in un impeto di rabbia da Zeus, poiché in una lite tra i genitori aveva parteggiato per la madre, o, secondo Esiodo, dalla stessa Era, che non sopportava l’idea di un figlio nato gracile e sgraziato. Per vendetta Efesto invia alla madre, con la scusa di una riappacificazione, un trono magico che la imprigiona non appena seduta, tanto che Zeus promette Afrodite in sposa a chiunque riesca a liberarla. Soltanto Dioniso, con le lusinghe del vino, risce a convincere Efesto a tornare sull’Olimpo e liberare la madre.

Vaso François: Efesto riaccompagnato all’Olimpo su un mulo trainato da Dioniso. Afrodite, davanti, lo aspetta.

Proprio questo è al centro di uno dei fregi sulla pancia del vaso François, sul retro: mentre Ares assiste alla scena, scornato per non essere riuscito a liberare Era e per dover subire la beffa di Vedere la sua amata Afrodite andare in sposa a uno storpio, Efesto fa il suo ingresso trionfale sull’Olimpo, accompagnato dal corteggio dei satiri di Dioniso. Ingresso trionfale, sì, ma a dorso di mulo anziché su una quadriga, come di solito fanno gli dei: non dimentichiamo infatti che si tratta pur sempre di un emarginato, come il calamo impietoso del pittore Kleitias ricorda anche rimarcando la sua zoppia. I piedi del dio, infatti, visibili entrambi sotto la pancia del mulo, sono storti e posti in maniera innaturale.

Efesto al centro della coppa collocata di recente al MAF

Ben più regale è invece l’Efesto rappresentato sulla coppa attica a figure rosse che recentemente ha preso il posto, nella vetrina, di quella momentanamente trasferita al Metropolitan museum of Art di new York. Qui il dio, è assiso su un trono semovente (alato e con le ruote), forse costruito proprio da lui come il carro alato utilizzato per trainare il sole nel cielo. Questa interessante presentazione del dio, che ci dà forse una versione diversa del suo ritorno all’Olimpo, corrisponde esattamente a quella che si trova su una coppa proveniente da Vulci e conservata a Berlino, oggi purtroppo dispersa.

Efesto nella coppa già a Berlino (fonte)

Il trono su ruote richiama quello su cui in genere è assiso Trittolemo, che doveva portarlo in giro per il mondo a diffondere i segreti dell’agricoltura di cui Demetra gli aveva fatto dono, e che si muoveva grazie alla spinta di serpenti o draghi alati che facevano girare le ruote. Nella coppa del MAF e in quella di Berlino Efesto è riconoscibile dall’attributo del martello; in quella di Berlino porta anche il kantharos (il calice per il vino) stretto in una mano, ed è questo dettaglio che farebbe pensare all’illustrazione del momento del suo ritorno sull’Olimpo, avvenuto proprio grazie alla “persuasività” di Dioniso.

 

 

 

 

 

“Avventure tra le pagine” al MAF

Le storie lette ad alta voce esecitano sempre un grande fascino, siano esse le favole più moderne o i miti dell’antichità. E se quelle storie, invece che nella cameretta, fossero per una volta lette in un Museo, dove è possibile ascoltare circondati dalle immagini che arrivano direttamente dall’antichità, e che continuano a parlare a distanza di migliaia di anni?

Il MAF aderisce quest’anno alla prima edizione dell’iniziativa Avventure tra le pagine , ideata da KidPass, nella giornata di sabato 16 novembre 2019. I bambini potranno ascoltare le storie narrate e mimate dagli attori, sfogliare, con l’aiuto degli operatori, le pubblicazioni a loro dedicate e concesse in prestito al Museo dalla Biblioteca delle Oblate (sì, anche i musei possono prendere i libri in prestito dalla biblioteca!) e divertirsi a ricercare le illustrazioni nelle opere esposte.

Al MAF sono in programma tre diverse letture, organizzate in tre punti diversi del Museo; tutte e tre le attività saranno ripetute due volte nel corso della mattinata alle 10.30 e alle 12.

  • La Chimera e Bellerofonte, storia di un mostro e dell’eroe che lo uccise (lettura animata con rappresentazione teatrale)
  • Dentro al labirinto, l’avventura di Teseo e il Minotauro (lettura animata con rappresentazione teatrale)
  • Fantastiche avventure e Storie di coraggio dall’Antico Egitto (lettura eseguita in modalità “interpretata-teatralizzata-partecipata”)

I reperti del nostro museo sono trampolini per essere catapultati nel mondo del mito.  I bambini potrenno scegliere se ascoltare la lettura di una delle versioni dei miti animata dai protagonisti stessi della storia (grazie al contributo degli attori della compagnia “QuinTe InstAbili”) o partecipare all’azione con l’aiuto di sagome e immagini rappresentanti i diversi personaggi del mito.

All’interno del percorso museale saranno allestite, inoltre, postazioni di lettura autonome.

Le attività sono pensate per bambini dai 3 ai 10 anni e sono gratuite (è a pagamento, per gli adulti, il biglietto di ingresso al museo); è obbligatoria la prenotazione, da effettuare esclusivamente on-line alla pagina Iscrizioni, a partire da lunedì 11 novembre.

 

Vi aspettiamo!

Firenze-New York A/R: il volo di Eros oltre l’Oceano!

Un volo che dura da 2500 anni, quello di Eros; un volo dall’Attica all’Etruria prima, alle vetrine del MAF poi e ancora, adesso, fino al Nuovo Mondo, a  New York.

La preziosa coppa corallina che lo “ospita”, firmata dal vasaio ateniese Chachrylion, datata al 510 a.C. e proveniente da Orvieto, si appresta a solcare l’oceano per essere esposta al Metropolitan Museum of Art. Il prestito, concesso per ben 4 anni, rientra nel quadro dell’Accordo Internazionale Italia-USA firmato nel  2006, in base al quale gli USA hanno restituito molte opere d’arte antica e moderna illecitamente uscite dall’Italia, mentre il nostro Paese concede prestiti a lungo termine e favorisce mostre importanti con opere che generalmente sarebbero difficilmente concesse.

All’esterno della coppa si trovano le imprese di Teseo, mentre l’interno è dipinto con vernice corallina e decorato da una figura centrale isolata, nel tondo: Eros alato che sembra sospeso nel vuoto. Il dio, rappresentato in questo periodo come un giovane nudo (e non, ancora, con l’immagine del puttino che ci è tanto familiare), è ritratto con una prospettiva piuttosto contorta, con il torso di prospetto, le gambe di profilo e le ali una dietro l’altra. Fluttua in aria, mentre regge un fiore di loto, simbolo di bellezza, desiderio e fertilità.

Questa pittura vascolare è ritenuta una delle più antiche raffigurazioni sulla ceramica attica di Eros senza Afrodite, e sembra rientrare in un filone iconografico del dio sviluppatosi proprio a partire dagli ultimi decenni del VI secolo, probabilmente  in relazione alla creazione culti ufficiali in suo onore ad Atene.

È un dio strano, Eros: non è annoverato tra gli dei dell’Olimpo da Omero, ma sarebbe, secondo le più antiche cosmogonie, la forza creatrice primigenia a cui si deve addirittura l’origine della stirpe divina; secondo Esiodo alla sua potenza  sarebbero da ricondurre l’origine del Buio e della Notte, che a loro volta generano il Vento,  la Luce del giorno e tutta la progenie di Urano e Gea.  Secondo Platone l’etimologia del nome Eros lo qualificherebbe come “colui che scorre dentro” e altrove il filosofo si riferisce a lui come a un daimon, cioè una figura intermedia tra gli uomini e gli dei. Secondo le dottrine orfiche, che vivono nel VI secolo un periodo di particolare favore ad Atene, Eros sarebbe nato da un uovo d’argento. Alla sua schiusa, il giovane dio avrebbe svelato il contenuto dell’uovo, le due metà primordiali della Terra e del Cielo, che spinti dall’Amore avrebbero procreato tutti i loro discendenti.

L’ipotesi del direttore del MAF Mario Iozzo è che si tratti proprio di questa versione di Eros che troviamo rappresentata sulla coppa. Non vediamo infatti dove stia volando Eros, che sembra fluttuare tra terra e cielo, e il disegno nasconde un interessante dettaglio: i genitali del dio non ci sono, mentre in tutte le altre figure maschili che volano, nell’arte greca, si vedono sempre! E se questa omissione fosse voluta? Non potrebbe trattarsi di un riferimento alla natura androgina ed ermafrodita del dio? Nei Poemi Orfici si dice infatti che i suoi genitali fossero “posti dietro, verso l’ano”, e quindi non erano visibili di profilo, proprio come è nella nostra coppa.

Questo Eros sarebbe dunque colui che garantisce, con la sua forza catalizzatrice e la spinta alla coesione, l’armonia del cosmo, da cui scaturisce la creazione; la forza inarrestabile da cui scaturisce la vita.

La coppa resterà a New York da ottobre 2019 a ottobre 2023; in occasione del trasferimento il direttore del Museo terrà una conferenza che illustrerà l’importanza del vaso e i vari aspetti che lo rendono così raro e speciale. Al suo posto, nel Museo fiorentino, sarà collocata un’analoga coppa, della medesima importanza, custodita da decenni nei magazzini, con una singolare raffigurazione di Efesto (dio del fuoco e dei lavori artigianali, quindi anche dei vasai stessi e dei pittori che lo raffiguravano), assiso su un singolare trono alato, probabilmente forgiato da lui stesso, dio dei metalli e delle tecniche di fusione! Esiste solo un’altra raffigurazione simile, su una coppa attica a figure rosse dlla stessa epoca, oggi esposta nel Museo di Berlino.

Se volete seguire da vicino il viaggio della coppa, potete farlo cercando sui nostri social #ilvolodieros!

Per i riferimenti bibliografici e approfondimenti: M. Iozzo, La Kylix fiorentina di Chachrylion ed Eros Protogonos Phanes, in in Antike Kunst 55, 2012, pp. 52-62.

 

Escape room… Al museo!

E se una sera un custode stanco e un po’ distratto rinchiudesse un gruppo di visitatori sprovveduti nelle sale del museo? Riuscirebbero i malcapiati a cavarsela e scovare il nascondiglio della chiave, risolvendo gli enigmi nascosti tra antichi reperti e scatoloni polverosi?

Il Museo, che già da tempo si propone ai visitatori per la fruizione in un orario diverso, serale, offrendo la possibilità di percorsi guidati a tema, diventa adesso luogo di incontro e condivisione in cui è possibile imparare divertendosi. Già nel mese di luglio, negli spazi della mostra “Mummie – viaggio verso l’immortalità” ha avuto luogo il gioco “Delitto in Egitto”, in cui i visitatori si sono improvvisati detective dell’antichità per risolvere un misterioso delitto vecchio di millenni.

Un gruppo di visitatori impegnati a risolvere il mistero in Egitto!

Il 3 settembre sarà la volta dell’escape room, un gioco in cui i partecipanti saranno chiamati a collaborare per superare una serie di enigmi che li condurranno alla chiave, indispensabile per uscire dalle sale della sezione greco-romana in cui sono stati rinchiusi prima di mattina!

L’attività sarà ripetuta in tre turni nel corso della serata, alle 19, alle 20 e alle 21 ed è gratuita, ma la prenotazione è obbligatoria all’indirizzo pm-tos.maf.didattica@beniculturali.it, a partire da lunedì 26 agosto.

AVVISO DEL 26/08 ORE 10,45:

CI DISPIACE MA I POSTI PER IL 3 SETTEMBRE SONO GIA’ ESAURITI!!!

L’INIZIATIVA SARA’ RIPETUTA A BREVE

L’ingresso al museo costa 8 euro (ridotto 2 euro). Il gioco è adatto a grandi e bambini dai 12 anni, accompagnati da un adulto.

Vi aspettiamo!

La testa Lorenzini approda al MAF

La Testa Lorenzini, uno dei capolavori della scultura etrusca, probabilmente parte di una grande statua di culto del dio Aplu (Apollo) che si ergeva in un tempio dell’antica Velathri (Volterra), è stata acquistata dalla Direzione Generale Archeologia Belle Arti e Paesaggio del Ministero per i beni e le attività culturali su proposta della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Firenze e per le province di Pistoia e Prato e sarà presentata mercoledì 5 giugno 2019 alle 17.00 nel Museo Archeologico Nazionale di Firenze, al quale è stata destinata dal Ministero e dove sarà stabilmente esposta al pubblico.

Alla presentazione parteciperanno il Direttore generale Musei Antonio Lampis, il Direttore generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio Gino Famiglietti, il Direttore del Polo museale della Toscana Stefano Casciu, il Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Firenze e per le province di Pistoia e Prato Andrea Pessina, e il Direttore del Museo Archeologico Nazionale di Firenze Mario Iozzo.

Fino al 1997 la celebre scultura, già di proprietà della famiglia Lorenzini, da cui il nome con il quale è conosciuta, era stata data in prestito dai proprietari ed esposta nel Museo Etrusco Guarnacci di Volterra. Successivamente ritirata dai proprietari, e messa in vendita nel 2019, è stata oggetto dell’esercizio del diritto di prelazione da parte del Mibac, che, come previsto dal Codice dei beni Culturali e del Paesaggio (DLgs 42/04), ha manifestato il proprio interesse ad quistare il bene che stava per essere alienato per € 355.000. Grazie a questo acquisto da oggi il pubblico, dopo 22 anni nei quali la Testa Lorenzini è rimasta non più visibile, potrà nuovamente ammirare questo capolavoro, presente in tutti i manuali di etruscologia e arte antica, presso il Museo Archeologico Nazionale di Firenze, il più grande e importante museo archeologico d’Italia a nord di Roma.

La straordinaria scultura, databile intorno al 480 a.C., definita da Ranuccio Bianchi Bandinelli “la più greca delle opere etrusche”, è il più antico esempio noto nell’Etruria centro-settentrionale di una figura scolpita nel marmo delle Alpi Apuane (il marmor lunensis dei Romani, oggi di Carrara). Riveste inoltre una notevole importanza perché come statua di culto divenne presto fonte di ispirazione per una serie di statuette in bronzo diffuse in tutto il territorio volterrano e certamente adoperate per i culti domestici. Opera di un abile scultore etrusco il cui stile rivela forti influssi greco-orientali (nella massiccia volumetria, nei grandi occhi a mandorla, negli zigomi alti e prominenti), la scultura mostra anche caratteristiche tipiche dell’arte etrusca, come la fronte bombata, la complessa acconciatura dei capelli che rigonfiano il profilo della calotta cranica e la resa a rilievo delle arcate sopraciliari. Gli occhi, realizzati probabilmente in pasta vitrea e in altri materiali semipreziosi da inserire nelle orbite vuote, derivano dalla tecnica delle statue in bronzo.

La Testa Lorenzini sarà collocata nel Museo Archeologico Nazionale di Firenze accanto ad altre opere di primaria importanza per la conoscenza della civiltà e dell’arte etrusche, come la Mater Matuta, il cinerario di un defunto accompagnato dalla divinità infernale Vanth e il grande coperchio di sarcofago detto dell’Obesus etruscus, andando così a integrare la collezione delle sculture etrusche del museo fiorentino con un contributo di grandissimo valore.

Cinerario di Chianciano
Mater Matuta

Leonardo… al MAF!

Dal 12 al 14 aprile 2019 si svolgerà “Firenze dei bambini”, il festival cittadino pensato per i più piccoli, che quest’anno, nella ricorrenza del cinquecentenario della morte, sarà dedicato a Leonardo da Vinci.
Perché Leonardo? Perché la sua capacità di osservazione, il suo spirito d’indagine, le sue intuizioni, il suo pensiero sistemico hanno incantato e incantano gli uomini di ogni tempo; perché il suo sguardo ancora può invitare noi contemporanei – grandi e piccoli – a cogliere la realtà in forma mai scontata e stereotipata.


Il MAF aderisce all’iniziativa nella mattinata di sabato 13 aprile, con due laboratori dedicati al disegno e alla scrittura.

Ma che c’entra Leonardo al Museo Archeologico? L’idea del progetto curato dai Servizi Educativi del MAF è quella di partire proprio da Leonardo per ripercorrere due aspetti fondamentali che hanno interessato l’uomo fin dall’inizio della Storia: la scrittura e il disegno della figura umana. Da qui il nostro titolo “…e prima di Leonardo?”

Nel laboratorio “Lettere allo specchio” scopriremo insieme che la scrittura di Leonardo andava da destra a sinistra, proprio come quella degli Etruschi;  potrete osservare le iscrizioni antiche e provare voi stessi a scrivere come facevano i bambini etruschi quando andavano a scuola, non su quaderni ma su tavolette di cera!

Una pagina del codice Leicester (fonte)

Nel laboratorio “L’uomo disegna l’uomo”, invece, partiremo dall’osservazione del famoso disegno dell’Uomo Vitruviano per scoprire che Leonardo aveva ricavato le proporzioni della figura umana proprio dagli studi fatti dagli antichi, e vedremo come i Greci prima, e i Romani poi, li applicavano quando scolpivano o dipingevano uomini e divinità; anche voi sarete chiamati a realizzare le vostre opere!

L’Uomo Vitruviano

I due laboratori prevedono un massimo di 10 partecipanti per ogni turno; saranno ripetuti entrambi due volte nel corso della mattinata, alle ore 9,30 e alle ore 11,30. La prenotazione è obbligatoria all’indirizzo e-mail pm-tos.maf.didattica@beniculturali.it e sarà da intendersi completata solo al ricevimento della e-mail di conferma.

Cliccando sull’immagine potrete scaricare il booklet per i bambini con programma completo degli eventi!