“Tesori dalle terre d’Etruria. La collezione dei conti Passerini, Patrizi di Firenze e Cortona” è il titolo della nuova mostra che accoglie i visitatori nel Salone del Nicchio al MAF; già programmata per la tarda primavera e rimandata a causa dell’emergenza sanitaria, dal 29 ottobre è finalmente visitabile per chiunque entri nel museo.
Per la prima volta sarà esposta al pubblico, interamente riunita nei suoi nuclei principali, la collezione archeologica che fu del conte Napoleone passerini (1862-1951) e della sua famiglia, in gran parte conservata nei magazzini del Museo Archeologico di Firenze, ora completata da 82 pezzi prevalentemente etruschi e greci, consegnati da una generosa donatrice nel 2016 al Comando Carabinieri Tutela del Patrimonio Culturale di Firenze.

Il conte di nobile di stirpe cortonese, figlio del facoltoso Pietro Passerini da Cortona, oltre ad essere agronomo di chiara fama, fondatore e proprietario dell’Istituto Agrario di Scandicci, e aver selezionato la razza Chianina nelle sue fattorie in Val di Chiana, fu appassionato collezionista e fin dall’adolescenza radunò la straordinaria raccolta, in parte ereditata dal padre, promuovendo scavi e acquistando capolavori. I primi reperti provengono da una trentina di tombe etrusche con splendidi corredi, rinvenute nei suoi vasti possedimenti di Bettolle e di Sinalunga, e da una grande necropoli di 60 tombe della collina di Foiano della Chiana. Già nel 1877 la sua collezione annoverava almeno 400 vasi, senza contare ossi, avori, ferri, paste vitree, una ingente quantità di oggetti domestici e funerari in bronzo, suppellettili di ogni genere, vasi da dispensa e da commercio, orci da miele e vasi per derrate solide e liquide, molti dei quali con iscrizioni che contribuiscono in modo sostanziale ad accrescere le conoscenze sul lessico della lingua etrusca. Inoltre, il valore della collezione è straordinario perché proviene da un preciso e ben definito contesto territoriale e culturale, quello della Val di Chiana, da sempre cerniera fra i territori di Chiusi, Siena e Arezzo, del quale documenta aspetti di vita e cultura tra VII e I secolo a.C., in particolare quelli espressione dell’aristocrazia di Chiusi.
La mostra, curata da Mario Iozzo, direttore del Museo Archeologico Nazionale di Firenze e da Maria Rosaria Luberto, archeologa della Scuola Archeologica Italiana di Atene, con il coordinamento generale di Stefano Casciu, direttore regionale dei Musei della Toscana, espone ben 293 reperti, fra i quali spiccano vasi ateniesi di grande qualità, alcuni con iconografie rarissime, e uno dei più antichi e più importanti vasi etruschi dell’intera produzione a figure rosse, un grande vaso per mescolare l’acqua e il vino utilizzato nei simposi dell’aristocrazia etrusca dell’Ager Clusinus, il territorio dell’antica Chiusi. A questo si affiancano 18 ricordi e cimeli di Napoleone Passerini, tra cui persino la sua pipa personale, gentilmente concessi in prestito dai pronipoti. FOTO VASO
Grandi pannelli iconografici presentano i capolavori che tra la fine dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento lasciarono la collezione e raggiunsero il Metropolitan Museum of Art di New York, l’allora Walters Art Gallery di Baltimora, il Museum of Fine Arts di Boston, il Bible Lands Museum di Gerusalemme, la collezione Silver di Los Angeles, inclusi alcuni pregevoli vasi che molto probabilmente transitarono dalla collezione Passerini prima di finire all’estero, fornendo così un quadro completo dell’insieme degli oggetti raccolti dal Passerini. Il catalogo scientifico, edito da Sillabe, è a cura di Mario Iozzo e Maria Rosaria Luberto. Giovedì 29 ottobre per l’inaugurazione la mostra sarà straordinariamente aperta al pubblico gratuitamente dalle 14 alle 22 (ingressi contingentati, a piccoli gruppi; max 80 persone per ora).

Ad accogliere il pubblico ci sarà anche una sorpresa: la nuova app del Museo Archeologico Nazionale di Firenze (si chiama MAF), già scaricabile gratuitamente dai più diffusi store online! Il nuovo strumento, sviluppato da Maggioli SPA nell’ambito di “Valore Museo”, il programma finanziato dalla Fondazione CR Firenze per la crescita delle competenze professionali e manageriali dei musei e dei giovani laureati al fine di favorire il rafforzamento del sistema museale locale e lo sviluppo di nuove capacità imprenditoriali. L’applicazione facilita e arricchisce la visita di un museo articolato e complesso come il Museo Archeologico Nazionale di Firenze proponendo due percorsi integrati dedicati ai Capolavori e alla Storia dell’edificio. Un viaggio digitale che si sviluppa in parallelo attraversando e raccontando la storia delle sale dello storico Palazzo della Crocetta, già dimora medicea e approfondisce gli straordinari dettagli dei suoi capolavori unici al mondo.
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