Il Kouros Milani in mostra a Torino

Apollo Milani, Firene, Museo Archeologico Nazionale
Apollo Milani, Firene, Museo Archeologico Nazionale

Il Kouros Milani negli scorsi giorni è partito per Torino, dove dal 5 marzo al 4 settembre sarà esposto in occasione della mostra “Il Nilo a Pompei. Visioni d’Egitto nel mondo romano” al Museo Egizio di Torino. La mostra di Torino vuole parlare al grande pubblico della diffusione della cultura egizia nelle civiltà del Mediterraneo, partendo dal Delta del Nilo, passando dall’isola greca Delo e approdando infine in Campania, dove si sofferma in particolare sui siti di Pozzuoli, Ercolano e, naturalmente, Pompei. Nella prima sezione della mostra, dedicata all’incontro con il mondo greco, si colloca il nostro kouros.

Il Kouros, detto anche Apollo Milani, statua in marmo di età greca arcaica (VI secolo a.C.), proviene insieme all’Apollino Milani, l’altro kouros del museo, esposto nella stessa sala al 2° piano del MAF, dalla Loc. Montetorto a Osimo (AN). Fu nelle Marche che Luigi Adriano Milani, il primo direttore del Regio Museo Archeologico di Firenze acquistò le due statue nel 1902 per la cifra di 3200 lire. Trovate le notizie sulla loro provenienza in questo post.

Il Kouros Milani rappresenta un giovane nudo, di grandezza leggermente superiore al vero, del quale però non si conserva la parte inferiore delle gambe. Il volto presenta i tratti tipici della scultura greca arcaica: occhi grandi allungati con le pupille incise, labbra col “sorriso arcaico”, che non esprime però uno stato d’animo, ma è il tentativo di rendere la tridimensionalità. L’acconciatura è estremamente curata: ha due file di riccioli sovrapposti sulla fronte, mentre sulle spalle ricadono dieci ciocche ondulate; inoltre indossa un diadema che un tempo doveva essere dorato. Ha spalle larghe, torace ampio, ma vita piuttosto stretta, caratteristica molto comune nelle statue maschili di età arcaica; la muscolatura dell’addome è delineata da nette solcature, mentre spalle e pettorali sono più morbidi. Probabilmente fu realizzata da uno scultore attico intorno al 550 a.C.

Dettagli: la capigliatura dell'Apollo Milani
Dettagli: la capigliatura dell’Apollo Milani

Rispetto all’Apollino Milani è più antica di circa 30 anni. 30 anni nei quali gli scultori prendono sempre più confidenza con la resa dell’anatomia umana. Nell’Apollino, di dimensioni minori del vero, la muscolatura non è più fortemente evidenziata, ma è resa ormai con un modellato sfumato. Anche l’Apollino non conserva le gambe al di sotto delle ginocchia, e inoltre ha perduto le braccia al di sotto delle spalle, e non ha la testa. Quest’ultima, però, è stata riconosciuta in una testa di kouros di collezione privata e in occasione di alcune mostre è stata occasionalmente ricongiunta (leggi qui).

L'Apollo e l'Apollino Milani nella loro sala dedicata alla scultura greca insieme alla statua del Leone Corsini
L’Apollo e l’Apollino Milani nella loro sala dedicata alla scultura greca insieme al leone funerario in marmo

I kouroi rappresentano giovani offerenti alle divinità. Inizialmente si riteneva che rappresentassero statue di divinità, Apollo in particolare; in realtà ciò si rivelò sbagliato perché i kouroi venivano offerti anche ad altre divinità del pantheon greco. Per questo i due kouroi fiorentini furono chiamati Apollo e Apollino. Il nome è comunque loro rimasto in quanto è diventato quasi un nome proprio, con il quale sono ormai conosciuti.