Firenze capitale dell’archeologia con TourismA

TourismA è il Salone Internazionale dell’Archeologia promosso dalla rivista Archeologia Viva che per il secondo anno di fila trasforma per 3 giorni Firenze nella capitale degli studi e delle ricerche sull’Antichità, non solo d’Italia, ma del mondo intero.

La Sala dei Congressi gremita per TourismA lo scorso anno
La Sala dei Congressi gremita per TourismA lo scorso anno

L’evento, che si svolgerà nei giorni 19, 20 e 21 febbraio negli spazi del Palazzo dei Congressi di Firenze, è l’occasione per vedere e ascoltare da vicino chi si occupa di archeologia. In programma sono previsti numerosissimi incontri, convegni, workshop, presentazioni, aperti gratuitamente a tutti. Il programma, densissimo, è consultabile qui.

All’interno della manifestazione, un ruolo di rilievo sarà svolto dalla Soprintendenza Archeologia della Toscana, direttamente coinvolta in due sessioni del Salone, rispettivamente dedicate al rinvenimento del cosiddetto “Tesoro di San Mamiliano” di Sovana e alle ultime importanti scoperte effettuate nel territorio toscano.

  • Sabato 19 febbraio (Sala Onice, ore 9.45-13) Il tesoro di San Mamiliano. Il conte di Montecristo e altre storie…

Nel corso di indagini archeologiche effettuate dalla Soprintendenza nel 2004, nella chiesa di San Mamiliano di Sovana venne inaspettatamente in luce un ripostiglio di 498 monete. Si tratta di uno dei tesoretti più interessanti scoperti negli ultimi anni, costituito esclusivamente da solidi d’oro coniati nel V sec. d.C. ed esposti oggi nel Museo di Sovana. Oltre che per il numero elevato delle monete e per il loro perfetto stato di conservazione, il rinvenimento è noto al grande pubblico perché presentato dai media come “il tesoro di Montecristo” per la suggestiva possibile identificazione con il tesoro che Alexandre Dumas descrisse basandosi su documenti antichi e leggende popolari e che collocò nella piccola isola dell’arcipelago toscano in cui morì San Mamiliano. Coordinati dal Soprintendente dott. Andrea Pessina, interverranno archeologi e numismatici, che illustreranno la storia del rinvenimento e il significato del tesoretto, e ripercorrendo la leggenda che riconduce al “Conte di Montecristo”.

Il tesoretto di San Mamiliano
Il tesoretto di San Mamiliano
  • Sabato 20 febbraio (Sala Verde, ore 9-12.30) Toscana archeologica: ultime scoperte fra il mare e l’Appennino:

Alcuni Funzionari Archeologi presenteranno le ultime scoperte e i più recenti studi e progetti della Soprintendenza Archeologia della Toscana, frutto dell’intensa attività di tutela e valorizzazione svolta a livello capillare su tutto il territorio regionale.

Al sensazionale rinvenimento dell’anfiteatro di Volterra, una delle scoperte archeologiche più importanti in Italia nel 2015, è dedicato l’intervento della dott.ssa Elena Sorge. A pochi mesi dalla scoperta dell’edificio nell’area di Vallebuona, saranno illustrati i risultati dei primi sondaggi esplorativi, effettuati dalla Soprintendenza con il supporto del Comune di Volterra e della Fondazione della Banca Cassa di Risparmio di Volterra. I saggi di scavo e le prospezioni geoelettriche condotte sul sito consentono una prima parziale ricostruzione della pianta e l’inquadramento cronologico di uno dei monumenti più significativi della fase romana della città.

La dott.ssa Maria Angela Turchetti, in collaborazione con il prof. Andrea De Giorgi (Florida State University, Department of Classics) presenterà le nuove scoperte della colonia latina di Cosa (Ansedonia), illustrando i risultati delle campagne di scavo effettuati nell’edificio delle terme e le prospettive di ricerca e di valorizzazione del sito. Contestualmente, verrà presentata la nuova guida della città “Cosa. Orbetello. Itinerari archeologici”, a cura di G. Poggesi e M.A. Turchetti, Edizioni Pegaso Firenze.

Attraverso lo studio delle necropoli etrusche di Magliano in Toscana (provincia di Grosseto), indagate a partire dagli anni ’80 del XX secolo fino alle più recenti scoperte degli ultimi anni, la dott.ssa Paola Rendini ricostruirà l’immagine della società etrusca della valle dell’Albegna in età tardo-orientalizzante (VII sec. a.C.). La presentazione di reperti inediti consentirà di approfondire i rapporti culturali tra le più eminenti famiglie locali e i principali centri dell’Etruria meridionale.

Ad oltre un secolo dai primi scavi del suggestivo contesto del cosiddetto “Lago degli Idoli” del Monte Falterona (Stia, Ar), il dott. Luca Fedeli illustrerà i risultati degli scavi effettuati nel sito tra il 2003 e il 2007. I nuovi bronzetti votivi recuperati – oltre 100 esemplari databili a partire dal VI sec. a.C. – consentono di ricostruire con maggiore completezza la più grande stipe votiva etrusca mai rinvenuta, posta alle sorgenti dell’Arno.

Conclude la sessione l’intervento della dott.ssa Claudia Rizzitelli, che illustrerà gli eccezionali risultati degli scavi effettuati sotto al palazzo della Sapienza di Pisa, che hanno restituito parte di un quartiere medievale (XI-XIII secolo) con case-torri e strade acciottolate, demolito a partire dal 1340 per lasciare il posto alla Piazza del Grano.

L'anfiteatro di Volterra in corso di scavo
L’anfiteatro di Volterra in corso di scavo

Segnaliamo infine all’interno del XII Incontro Nazionale di Archeologia Viva, il 19 febbraio l’intervento di Inti Ligabue, promotore della mostra “Il mondo che non c’era” al Museo Archeologico Nazionale di Firenze fino al 6 marzo, che parlerà dei progetti e delle attività (mostra di Firenze compresa) del Centro Studi Ligabue ad un anno dalla scomparsa di Giancarlo Ligabue, il fondatore di quest’importante istituto di ricerca italiano; il 21 febbraio l’intervento di Maria Cristina Guidotti, direttore del Museo Egizio di FirenzeTra passione e ricerca scientifica: viaggio nella terra del Nilo con il Museo Egizio di Firenze: la presentazione al grande pubblico della collezione del museo, costituita per la maggior parte dai reperti della spedizione franco-toscana condotta in Egitto nel 1828-29 dagli egittologi Ippolito Rosellini e Jean-François Champollion.

1914-2014: il Museo Civico Archeologico di Fiesole compie 100 anni

Mercoledì 11 dicembre 2013 il Museo Archeologico Nazionale di Firenze ha ospitato la conferenza stampa di presentazione del programma di eventi previsto per il centenario del Museo Civico Archeologico di Fiesole. Realizzato nella sua sede attuale nel 1914 (in precedenza era allestito nel Palazzo Pretorio di Fiesole), il museo espone al pubblico reperti di epoca etrusca e romana provenienti dall’annessa area archeologica di Fiesole e dal territorio, tra i quali spicca, per importanza e bellezza, la cosiddetta Leonessa, una scultura in bronzo, frammentaria, nella quale in passato si era riconosciuta una lupa romana ma che i più recenti studi interpretano per l’appunto come leonessa etrusca.

La Leonessa etrusca al Museo Civico Archeologico di Fiesole
La Leonessa etrusca al Museo Civico Archeologico di Fiesole

Della leonessa, così come degli altri materiali esposti in museo, parla il libro pubblicato proprio in occasione del centenario del museo di Fiesole, dal titolo “Fiesole. Museo Archeologico. Un secolo di bellezza” che è stato presentato in anteprima a Firenze, e che racconta la storia del museo e ne fornisce il catalogo dei reperti.

Oltre alla pubblicazione del libro-catalogo, il museo di Fiesole ha recentemente messo a punto una guida multimediale su tablet che fornisce ai visitatori un supporto didattico e informativo interattivo nella visita dell’area archeologica e del museo.

Una schermata della guida multimediale su tablet del Museo Civico Archeologico di Fiesole
Una schermata della guida multimediale su tablet del Museo Civico Archeologico di Fiesole

Ma l’evento senza dubbio più importante del 2014 sarà la mostra “Fiesole e i Longobardi”, che sarà visitabile presso il museo di Fiesole dal 9 aprile al 30 ottobre 2014, nella quale saranno esposti i risultati degli scavi più recenti, che parlano di una realtà finora poco conosciuta della Fiesole longobarda: un insediamento fortificato piuttosto esteso, di grande importanza strategica nel controllo delle vie di transito dell’Italia Centrale. Le 40 sepolture rinvenute, complete di ricchi corredi, vanno a sommarsi a quelle scavate già a fine ‘800 e parlano per l’appunto di un centro importante della Toscana altomedievale. L’età longobarda in Toscana è tra l’altro una realtà poco studiata rispetto ad altre aree italiane nelle quali i Longobardi ricoprirono un ruolo importante dal VII secolo in avanti, come il Ducato di Spoleto, per esempio, o di Benevento, o l’area di Cividale del Friuli. La mostra sarà dunque l’occasione per rivalutare e approfondire questa fase anche per la Toscana, e nel corso del 2014 è prevista anche una Giornata di studio dedicata proprio a questi temi.

Fiesole, Museo Civico Archeologico, calici longobardi in vetro dagli scavi di Piazza Garibaldi, VII secolo a.C.
Fiesole, Museo Civico Archeologico, calici longobardi in vetro dagli scavi di Piazza Garibaldi, VII secolo a.C.

In chiusura della conferenza stampa è stato espresso, da parte dell’amministrazione comunale di Fiesole, e condiviso dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana, l’augurio e il desiderio che gli eventi di archeologia previsti per il 2014 non resteranno un caso isolato, ma saranno anzi il pretesto e l’inizio di una lunga azione di valorizzazione del patrimonio archeologico di Fiesole e del suo territorio.

Firenze, Museo Archeologico Nazionale: inaugura l’8 ottobre la Mostra “Cortona. L’alba dei Principi Etruschi”

Mercoledì 2 ottobre 2013, alle ore 12, è stata presentata in conferenza stampa la mostra-evento “Cortona. L’alba dei Principi Etruschi” che, dopo essere stata ospitata negli scorsi mesi al MAEC, Museo dell’Accademia Etrusca di Cortona, approda ora a Firenze, dove sarà visitabile dall’8 ottobre 2013 al 31 luglio 2014.

Cortona_Aba dei principi etruschi

Il soprintendente Andrea Pessina, Elena Pianea della Regione Toscana, il sindaco di Cortona Andrea Vignini e il direttore del MAEC, nonché curatore della mostra, Paolo Giulierini, presentando la mostra hanno posto l’accento sulla bella e proficua collaborazione tra il MAEC, la città di Cortona e la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana, della quale “Cortona. L’alba dei principi etruschi” non è che uno degli esiti. Il sindaco Vignini ha sottolineato come la cultura sia il motore dello sviluppo economico di Cortona, che infatti è, per Pianea, uno dei luoghi principe della cultura toscana. E in effetti, ricorda Giulierini, a Cortona si investe molto in cultura: basti pensare agli scavi, condotti dalla Soprintendenza dal 2005 nell’area archeologica del Sodo, che hanno già portato alla musealizzazione all’interno del rinnovato percorso espositivo del Museo, e alla realizzazione di mostre, tra cui questa di Firenze; inoltre il MAEC da alcuni anni punta a collaborazioni internazionali: la prossima, col British Museum di Londra, darà come esito proprio una mostra dedicata ai reperti etruschi conservati al museo londinese, sulla scia della mostra che pochi anni fa portò a Cortona reperti etruschi dal Louvre e ancora prima dall’Ermitage di San Pietroburgo.

L’apertura di una tomba a cassetta del circolo II del Sodo, Cortona
L’apertura di una tomba a cassetta del circolo II del
Sodo, Cortona

La mostra di Firenze è dedicata alle più recenti scoperte archeologiche effettuate nel territorio di Cortona: i corredi del Secondo Circolo funerario del Sodo, costituito da oltre 15 tombe intatte databili tra la fine del VII secolo e gli inizi del VI a.C., ed una serie di oggetti rinvenuti nei siti archeologici del territorio (il palazzo principesco di Fossa del Lupo e la Villa Romana di Ossaia). La presentazione di tanti materiali di età Orientalizzante consente di far luce sulle fasi più antiche di Cortona, quelle che precedono l’avvento dei Principi (ecco quindi il richiamo all’alba, intesa come l’inizio della loro cultura); in mostra si possono poi cogliere anche i massimi sviluppi di età arcaica ed il progressivo smantellamento dell’identità e delle tradizioni, con l’avvento di Roma (come testimoniano i materiali della villa rustica di Ossaia).

I reperti sono esposti secondo un punto di vista tutto particolare: quello del restauro, il cui contributo è fondamentale per la conservazione e la tutela dei materiali archeologici, nonché per la stessa ricostruzione del racconto storico. Il percorso espositivo è studiato in modo da presentare i vari stadi del recupero, illustrando tutte le fasi di quella catena di montaggio che va dallo scavo al recupero dei materiali, alla diagnostica, fino al completamento del restauro, in vista di una definitiva esposizione al MAEC di Cortona.

Pendaglio in bronzo a doppia protome di ariete in fase di ripulitura con bisturi
Pendaglio in bronzo a doppia protome
di ariete in fase di ripulitura con bisturi

Quello del restauro è del resto un tema caro a Firenze, città nella quale si concentrano alcune delle eccellenze italiane del Restauro, quali l’Opificio delle Pietre Dure e il Centro di Restauro Archeologico della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana: quest’ultimo, nato dopo l’alluvione del 1966, ha operato alcuni dei più straordinari restauri di questi anni, quali – solo per citare i più noti – i Bronzi di Riace e la Minerva di Arezzo. Il fine della mostra non è solo quello di celebrare il lavoro appassionato dei restauratori e i risultati del loro impegno, ma anche di riaccendere il dibattito e la riflessione sul restauro archeologico e sulle prospettive di conoscenza che le tecniche sempre più sofisticate di analisi e diagnostica oggi ci offrono, nonché sulla figura professionale dell’archeorestauratore, di cui si sente sempre più la necessità.

La mostra “Cortona. L’alba dei Principi Etruschi” inaugurerà l’8 ottobre 2013 alle ore 17 al Museo Archeologico Nazionale di Firenze.

Firenze, Museo Archeologico Nazionale: Incontri al Museo, ecco il programma 2013-2014

Conferenze MAF 2013 2014 Fronte (1)

E’ già stato stilato e presentato il programma 2013-2014 degli Incontri al Museo, il ciclo di conferenze che annualmente il Museo Archeologico Nazionale di Firenze organizza su temi vari di archeologia.

Relatori sono funzionari della Soprintendenza e docenti universitari: i temi spaziano dalle ricerche di archeologia in Toscana alla storia dell’arte antica, greca e romana, all’archeologia del Vicino Oriente, che ultimamente è protagonista in museo con la mostra “Archeologia in Oriente” , visitabile fino al 1 settembre 2013.

Gli Incontri sono aperti a tutti, studenti, appassionati, a chiunque voglia sedersi ad ascoltare racconti affascinanti dal passato che rivivono oggi grazie alle ricerche degli studiosi.

Le conferenze si svolgeranno sempre il giovedì alle ore 17, con ingresso gratuito. Sulla pagina facebook del Museo Archeologico di Firenze (@archeotoscana) e sull’account twitter @MAF_Firenze troverete via via aggiornamenti e avvisi relativi ad ogni singolo Incontro.

Notte dei Musei nei Musei Archeologici della Toscana

English version at the bottom

Il 18 maggio 2013 si celebra in tutta Europa la Notte dei Musei, un evento che coinvolge in Italia musei e luoghi della cultura non soltanto nazionali, con lo scopo di avvicinare e coinvolgere un sempre maggior numero di persone, creando occasioni di incontro e di conoscenza del nostro Patrimonio Culturale.

Notte-dei-Musei-2013-A4W

Anche il MiBAC, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, aderisce all’iniziativa: sul sito web del Ministero è possibile vedere quali istituti sono aperti in tutta Italia e quali eventi speciali sono stati organizzati per l’occasione. Per quanto riguarda la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana, i Luoghi della Cultura che saranno aperti nella notte del 18 maggio, dalle ore 20 alle 24, con ingresso gratuito, sono il Museo Archeologico Nazionale di Firenze, il Museo Archeologico Nazionale “Gaio Cilnio Mecenate” di Arezzo, il Museo Archeologico Etrusco di Chiusi e, in via del tutto eccezionale, il Tumulo di Montefortini a Carmignano (PO), monumentale tomba etrusca del VII secolo a.C.

I visitatori del Museo Archeologico Nazionale di Firenze dalle ore 20 alle 24 potranno visitare, oltre alle collezioni permanenti della sezione Egizia, Etrusca e Greca, anche la mostra “Archeologia della Magna Grecia. La collezione Colombo” allestita al 2° piano del Museo, il Monetiere Mediceo-Lorenese, recentemente aperto al pubblico e altrimenti visitabile su prenotazione, il Corridoio Mediceo allestito con i medaglioni romani della collezione medicea e il giardino del Museo, con visite accompagnate alle tombe etrusche ricostruite al suo interno. Inoltre la Notte dei Musei è l’occasione scelta per inaugurare, alle ore 21, la mostra Archeologia in Oriente. Le collezioni vicinorientali del Museo Archeologico di Firenze che presenta al pubblico un’ampia scelta di reperti, ceramiche dipinte e invetriate, bronzi, lucerne, vetri, sigilli, amuleti, iscrizioni in caratteri cuneiformi, provenienti da Assiria, Mesopotamia, Siria, Anatolia e Persia, lungo un arco cronologico che va dal V millennio a.C. al XVII secolo d.C.

Bassorilievo assiro da Ninive
Bassorilievo assiro da Ninive, uno degli oggetti esposti in mostra “Archeologia in Oriente

Il Museo Archeologico Nazionale “Gaio Cilnio Mecenate” di Arezzo ospita già alle ore 17 una conferenza della Dott.ssa Maria Gatto sul tema “Inediti cinquecenteschi sulla Chimera: nuove scoperte“; il museo resterà aperto fino all’1.30 di notte: una performance teatrale, alle ore 21.30, animerà la serata, nell’ambito della manifestazione “Monstrum. Una notte nel mito”, organizzata in collaborazione con la sezione didattica della Fraternità dei Laici di Arezzo: alla fine dello spettacolo seguirà un percorso tematico su alcune delle più importanti creature mitiche dell’antichità.

Il Museo Archeologico Etrusco di Chiusi, che aderisce all’iniziativa “Amico Museo” promossa dalla Regione Toscana per il periodo compreso tra il 18 maggio e il 2 giugno, prolunga il suo orario di apertura fino alle 24, consentendo la visita alla collezione permanente e alla mostra “+110”, che celebra la fondazione del Museo nel 1871. Nel corso della serata verrà illustrata l’App-Guide del Museo, un sussidio alla visita sviluppato per i tablet, ancora in fase di realizzazione ma che, una volta attiva, sarà scaricabile gratuitamente dai visitatori del museo. La serata si concluderà con una manifestazione musicale realizzata in collaborazione con l’Istituto Comprensivo “Graziano da Chiusi”.

Anche il Tumulo di Montefortini a Carmignano (PO) sarà aperto per la Notte dei Musei dalle 18 alle 24: la monumentale tomba etrusca principesca di VII secolo a.C. è aperta di notte in via del tutto eccezionale. Ed è ancora più suggestiva.

18th May 2013: the “Notte dei  Musei” (Night of Museums) event, involving Museums and cultural institutes throughout Italy, invites us to get in touch with our Cultural Heritage.

MiBAC (Ministry of Culture) joins and supports the project: events and open places on this occasion are visible on the website. Here are the places you can visit tonight, as regards Archaeological Heritage of Tuscany.

The National Archaeological Museum of Florence is open from 8 pm to midnight. Here you can see the Etruscan, Greek and Egyptian collections, a temporary exhibition on Art of the Magna Graecia, the Medici Corridor, the Coins collection and the Monumental Garden. Moreover, at 9 pm the new exhibition on Ancient Near Eastern Collections opens for the first time.

The National Archaeological Museum “Gaio Cilnio Mecenate” of Arezzo is open until 1:30 am. At 9:30 and 11:30 pm two theatre performances will be shown, after which you will be led on a thematic path on ancient mythology .

The Etruscan Archaeological Museum of Chiusi takes part in the “Amico Museo” event (programmed until 2nd June 2013), is open until midnight. You can visit permanent collections and the temporary exhibition “+110” , celebrating the foundation of the Museum in 1871. An auxiliary instrument to the visit, the “App-Guide” which will be soon available for tablet, will be presented tonight.

The Montefortini Tumulus in Carmignano is open from 6 pm to midnight. We suggest you not to miss the amazing view of this tomb from 7th century BC by night!