UN PATTO PER L’ARCHEOLOGIA, UN PATTO PER FIRENZE, L’ITALIA E L’EUROPA: così è stato presentato l’accordo di collaborazione, firmato lo scorso 17 gennaio, tra Polo Museale della Toscana e Uffizi che prevede importanti novità per il Museo Archeologico Nazionale di Firenze.

L’accordo rappresenta sicuramente un vantaggio per i visitatori che, tra pochi giorni, a partire dal 1 marzo, potranno entrare gratis al Museo Archeologico di Firenze con l’acquisto del biglietto degli Uffizi. Ogni biglietto degli Uffizi comprenderà, infatti, anche l’ingresso gratuito al Museo Archeologico Nazionale di Firenze (valido per 5 giorni entro la data dell’utilizzo del biglietto agli Uffizi). Anche l’abbonamento annuale Passepartout degli Uffizi (50 euro) e di tutte le Gallerie degli Uffizi con Uffizi, Palazzo Pitti e Giardino di Boboli (70 euro) oltre all’ingresso prioritario agli Uffizi per i 365 giorni successivi al primo utilizzo comprenderà sempre anche l’ingresso gratuito al Museo Archeologico Nazionale di Firenze. Rimane inalterata la possibilità di acquistare il solo biglietto del Museo Archeologico secondo il tariffario vigente.

Presso la biglietteria del Museo Archeologico sarà inoltre possibile comperare il biglietto di ingresso agli Uffizi, evitando la fila, senza sovraprezzi, e, se si vuole, iniziando la visita proprio da qui. L’accordo, infatti, non rappresenta solamente un’operazione tecnica ma ha le sue radici nella storia delle due istituzioni. Infatti è importante ricordare che, alla fine XVI secolo, le prime opere d’arte ad essere ospitate nel complesso degli Uffizi furono i marmi delle collezioni medicee. Le raccolte ebbero quindi in origine un carattere archeologico, volto alla riscoperta dell’antico. Fino all’Unità d’Italia negli Uffizi era possibile ammirare non solo la quadreria ma anche buccheri etruschi, vasi figurati, urnette, statue egizie, argenterie tardo-romane, oltre alle grandi sculture romane in marmo che davano il nome al Museo.
Solo negli ultimi anni del Granducato di Toscana e soprattutto con l’Unità d’Italia si realizza il distacco delle collezioni archeologiche, per prima la Collezione Egizia e poi capolavori indiscussi come la Chimera, l’Arringatore, la Minerva, l’Idolino, il Vaso François, la testa di cavallo Medici Riccardi ecc. che lasciarono le sale degli Uffizi per dar vita ad una nuova entità museale. Quest’ultima conserva quindi un rapporto inscindibile con le collezioni degli Uffizi e può fornire delle chiavi di lettura che consentono al visitatore di comprendere e apprezzare al meglio i capolavori in essi ospitati. Ecco perché un ideale percorso di visita potrebbe iniziare proprio dal Museo Archeologico.

Dopo il distacco dagli Uffizi il museo continua a crescere e inizia a costruire una propria identità nel clima culturale post-unitario. Un’identità certamente basata sulla volontà di dare visibilità e uniformità al concetto di nazione, ma anche frutto del rapporto moderno tra stato e cittadino e ben conscia delle finalità educative del museo. L’esposizione viene ulteriormente arricchita grazie agli acquisti fatti dai Savoia, alla politica di scambi con altre nazioni e soprattutto alle campagne di scavo, andando così a definirne meglio i caratteri specifici e la fisionomia del museo.
L’accordo presuppone dei notevoli vantaggi per il Museo Archeologico al quale verrà destinato il 2,5% dell’introito derivante dalla bigliettazione degli Uffizi che consentirà la messa in cantiere di attività che spaziano dal restauro, a nuovi allestimenti, mostre, pubblicazioni, ecc.

L’operazione fornisce inoltre al museo l’opportunità di essere inserito all’interno di più ampi flussi turistici, portando all’attenzione dei visitatori, ma anche degli operatori di settore, la ricchezza del proprio patrimonio e le numerose attività didattiche e scientifiche, ben note al pubblico fiorentino, che esso svolge. Ogni anno il museo ospita, infatti, migliaia di studenti all’interno delle sue sale, fornendo anche possibilità di visite guidate ad hoc, laboratori didattici, incontri di archeologia narrata, e organizza mostre e conferenze. Non a caso l’accordo tra Polo Museale della Toscana e Uffizi prevede anche una più stretta collaborazione su questi aspetti con attività scientifiche, di ricerca e divulgazione coordinate e promosse dalle due istituzioni.
Bellissima e generosa iniziativa, che garantirà un maggiore afflusso di pubblico e valorizzerà il Museo Archeologico
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