Se Firenze ha potuto mantenere sino ad oggi intatto il patrimonio di opere d’arte accumulato nei secoli, a partire dalle collezioni di Lorenzo il Magnifico, lo deve all’ultima discendente della famiglia Medici, Anna Maria Luisa, morta il 18 febbraio del 1743.

Ed è soltanto grazie alla lungimirante volontà di questa principessa se la Chimera è ancora l’opera n. 1 del Museo Archeologico, e se l’Arringatore, la Minerva, la testa di cavallo Medici e l’Idolino sono ancora insieme nelle sale del Palazzo della Crocetta.

Anna Maria Luisa era l’unica figlia del Granduca Cosimo III; nota come Elettrice Palatina, perché vedova di Giovanni Carlo Guglielmo, principe elettore del Palatinato, l’ultima Medici lasciò per testamento tutte le collezioni della famiglia allo stato toscano, legandole indissolubilmente alla propria città d’origine, dove trascorse gli ultimi decenni della sua vita, dopo la morte del marito avvenuta nel 1716. Sebbene il padre Cosimo si fosse adoperato per far accettare in Europa la successione di una donna alla morte del suo ultimo erede maschio, il figlio Giangastone, Inghilterra, Francia, Austria e Paesi Bassi stabilirono che l’eredità sarebbe stata dell’Infante di Spagna Carlo, figlio di Filippo V. Nel 1737, quando Giangastone morì, Carlo, già padrone del regno di Napoli, fu indotto a cedere il titolo granducale della Toscana a favore del duca Francesco III Lorena; Anna Maria Luisa ereditò invece i beni mobili, le collezioni e i possedimenti della famiglia. Il 31 ottobre del 1737 la principessa stipulò con i nuovi padroni di Firenze il cosiddetto “patto di famiglia“, nel quale si stabiliva che, dopo la sua morte, niente delle collezioni potesse essere allontanato dalla città, dove doveva rimanere “per ornamento dello Stato, per utilità del Pubblico e per attirare la curiosità dei Forestieri“.

Ma un altro dettaglio lega la storia delle collezioni archeologiche fiorentine e quella dell’Elettrice Palatina: quando Francesco III divenne successore nel Granducato vi inviò come governatore il proprio precettore, il principe di Craon.

E sapete quale fu la sede da lui prescelta per insediarsi in città? proprio il Palazzo della Crocetta, quello che, poco più di un secolo dopo, sarà scelto per ospitare il Museo Egizio ed il Museo Etrusco, e nelle cui sale ancora oggi si pavoneggia la Chimera!
[…] che si sono andate lentamente formando nei secoli, nelle case dei signori di Firenze, fino a quando sono diventate patrimonio della città. La collezione di marmi antichi a Firenze consta infatti di ben 1250 marmi! Buona parte di questo […]
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[…] spingersi oltre: i Medici, infatti, proprio coloro che hanno iniziato a collezionare antichità dando origine al nucleo delle raccolte archeologiche cittadine, furono tra i primi anche a raccogliere stranezze e oggetti preziosi che venivano portati dal Nuovo […]
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[…] del Palazzo degli Innocenti e Palazzo della Crocetta, tutto lascia pensare meno che manchi qualcosa della complessa eredità che il passato e le grandi famiglie che hanno governato la città hanno las…. Eppure c’è una grande assente nelle sale piene di ceramica, ori e bronzi antichi: […]
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[…] del Palazzo degli Innocenti e Palazzo della Crocetta, tutto lascia pensare meno che manchi qualcosa della complessa eredità che il passato e le grandi famiglie che hanno governato la città hanno las…. Eppure c’è una grande assente nelle sale piene di ceramica, ori e bronzi antichi: […]
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